Le strategie messe in campo grazie a WaidX consentono ai medici connessi da remoto di fornire formazione e teleconsulto agli operatori sanitari nei LMIC. Nelle situazioni di frontiera, in cui il medico patologo non è disponibile sul posto, la piattaforma di telepatologia agisce come un “patologo virtuale” consentendo di effettuare diagnosi in tempo reale sui vetrini predisposti dai tecnici di laboratorio. Il successo di questo approccio si è già concretizzato nel primo step del progetto Corno d’Africa. Grazie ad APOF, l’Ospedale di Balbala, in Gibuti, dispone da anni dell’unico dipartimento di Anatomia Patologica dello stato. WaidX ha trasformato questo dipartimento nel primo nodo di una rete internazionale di telepatologia che vedrà coinvolti diversi paesi del Corno, consentendo di avviare programmi di prevenzione e diagnosi oncologica per tutta la popolazione. La messa in opera del secondo nodo del progetto, previsto nel dipartimento di Anatomia Patologica del Hargeisa Group Hospital, in Somalia del nord, sarà la dimostrazione che un modello di interazione tra professionalità risiedenti in diversi stati può essere attuato efficacemente. tag: #WorldConnex, #WaidX, #telePatologia, #teleMedicina, #Innovazione #ICT #CornoAfrica
2 Comments
Tiziano Zanin
4/11/2018 08:09:24 am
Questo è il secondo progetto, l'altro già attivo da oltre due anni, attraverso l'impiego di uno scanner Hamamatsu, ed ora completato con l'immunoistochimica si trova presso l'Ospedale San Giovanni di Dio di Tanguieta- Benin.
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4/12/2018 05:23:35 pm
Grazie del commento e complimenti per il vostro progetto in Benin! Lungi dall'affermare che si tratti della prima esperienza di telepatologia in ambito africano, l'innovazione del progetto Corno d'Africa risiede nelle tecnologie impiegate a supporto della telepatologia e nel modello di cooperazione internazionale tra più stati dell'Africa subsahariana.
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